Alterazioni idroelettrolitiche e dell’equilibrio acido-base
Diagnosi e terapia
Il volume, a cura di Michele Meschi, costituisce il vademecum ideale per il Medico internista, riassumendo al suo interno i principi fondamentali che guidano la diagnosi e il trattamento delle alterazioni elettrolitiche e degli scompensi dell'equilibrio acido-base, problematiche di frequente riscontro nella pratica clinica quotidiana e che richiedono un intervento tempestivo ed efficace.
Insegnamento strettamente finalizzato alla clinica quotidiana
Ma l’argomento meriterebbe da subito un approccio immediato e snello, perché:
- ha una importanza fondamentale
- ha rilevanti conseguenze sulla sua applicazione pratica.
Occorre quindi un approccio di insegnamento strettamente finalizzato alla clinica quotidiana.
“Ne viene fatta, invece, una costellazione arida di nozioni di biochimica e di fisiologia, spesso ricorrendo a formule e ad equazioni difficilmente gestibili al letto del malato” spiega Michele Mesci, autore del volume.
Non un testo di analisi, ma un supporto per il lavoro quotidiano
“Il volume – continua l’autore - non ha la pretesa di sostituire i testi di analisi, tanto cari agli studenti soprattutto di scienze biologiche, ma è un valido supporto per il lavoro quotidiano. Potremmo anche definirlo un suggeritore discreto, per esempio, durante le notti di guardia in ospedale”.
Per questo motivo “Alterazioni idroelettrolitiche e dell’equilibrio acido-base” si rivolge non solo agli studenti, ma anche a tutti i clinici.
Schemi pratici e box riassuntivi per una consultazione veloce e completa
“Alterazioni idroelettrolitiche e dell’equilibrio acido-base” presenta i contenuti con schemi pratici e box riassuntivi, sia in relazione agli aspetti diagnostici che a quelli terapeutici. In questo modo viene agevolato il lavoro di ricerca di informazioni del lettore, che avrà la possibilità di consultare velocemente il testo.
Tra gli argomenti trattati – alcuni esempi:
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Le alterazioni di sodio e acqua,
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L'equilibrio acido-base del potassio, di calcio, fosforo e magnesio.
“Si tratta di argomenti spesso non adeguatamente approfonditi, ma costanti nella pratica clinica quotidiana e fondamentali per la corretta gestione di quadri spesso anche molto complessi” conclude l’autore.